venerdì 5 aprile 2013

Anatomia e fisiologia Ayurvedica



Analizzando quanto in precedenza descritto sull'azione dei Tridosha, l'importanza a livello fisiologico dell'azione di questi ultimi ne appare già del tutto evidente. L'azione dei Tridosha tuttavia, come del resto quella dei Panchamahabhuta che attraverso la loro combinazione e interazione reciproca li vanno a costituire, non si esaurisce in quanto fino ad ora esposto ma è responsabile della formazione di tutte le parti anatomiche che costituiscono il corpo e del mantenimento del loro equilibrio funzionale.
Per l'Ayurveda, a livello fisico il corpo umano consiste in un insieme di organi, sistemi e apparati, costituiti a loro volta da sette tessuti chiamati DHATU, che svolgono la loro azione in canali, gli SROTA.
Il normale funzionamento di tutti gli organi e apparati, così come il processo di trasformazione e assimilazione del cibo che mangiamo, avviene grazie a tutta una serie di trasformazioni governate da AGNI, il fuoco enzimatico, durante la cui azione vengono prodotte scorie e tossine chiamate rispettivamente MALA e AMA.
Di SROTA, DHATU, MALA, AGNI e AMA, sarà possibile trovare una breve descrizione nei paragrafi seguenti.

DHATU

Come appena visto, ogni componente anatomica del corpo è composta da tessuti che, dal punto di vista Ayurvedico sono sette.
Tali tessuti sono formati dai cinque elementi, i Panchamahabhuta, e vengono creati, grazie a tutta una serie di processi di trasformazione governati da AGNI, a partire dal cibo che mangiamo.
Ogni tessuto possiede caratteristiche proprie e serve da base per la costruzione e il nutrimento del tessuto successivo.
I sette tessuti sono:
  • Rasa Dhatu, il plasma. La sua funzione è quella di fornire il necessario nutrimento agli altri tessuti e si forma a partire dai cinque elementi assunti durante la digestione.
    La migliore qualità di Rasa Dhatu va a formare il successivo tessuto Rakta Dhatu.
  • Rakta Dhatu, il sangue.
    La migliore qualità di Rakta Dhatu va a formare il successivo tessuto Mamsa Dhatu.
  • Mamsa Dhatu, il tessuto muscolare.
    La migliore qualità di Mamsa Dhatu va a formare il successivo tessuto Medas Dhatu.
  • Medas Dhatu, il tessuto adiposo.
    La migliore qualità di Medas Dhatu va a formare il successivo tessuto Ashthi Dhatu.
  • Ashthi Dhatu, il tessuto osseo e cartilagineo.
    La migliore qualità di Ashthi Dhatu va a formare il successivo Majja Dhatu.
  • Majja Dhatu, il tessuto nervoso e del midollo osseo.
    La migliore qualità di Majja Dhatu va a formare l'ultimo tessuto ovvero Shukra Dhatu.
  • Shukra Dhatu, i fluidi riproduttivi.

SROTA

Gli SROTA sono i canali attraverso i quali i sistemi e apparati del corpo possono svolgere le loro funzioni.
In ogni Srota possono essere presenti uno o più organi, di cui uno dominante, e nel caso uno di questi non funzioni correttamente, tutti gli altri ne verranno influenzati negativamente ma per contro, in caso di squilibrio, ripristinando il corretto funzionamento dell'organo dominante, gli altri verranno riequilibrati di conseguenza.
Nel corpo esistono innumerevoli Srota ma nell'Ayurveda, per la diagnosi e le azioni di cura, ne vengono presi in considerazione solamente quattordici più due per le donne.
A seconda della loro tipologia, gli Srota principali possono venire suddivisi in:
  • 1 canale della mente:
    • Mano Vaha Srota.
  • 7 canali dei tessuti, ovvero uno per ogni Dhatu, dove il Dhatu stesso ne rappresenta l'organo dominante.
    Nel dettaglio essi sono: 
    • Rasa Vaha Srota.
    • Rakta Vaha Srota.
    • Mamsa Vaha Srota.
    • Medas Vaha Srota.
    • Ashthi Vaha Srota.
    • Majja Vaha Srota.
    • Shukra Vaha Srota.
  • 3 canali di assorbimento:
    • Prana Vaha Srota, il canale respiratorio.
    • Ambuja Vaha Srota, il canale idrico.
    • Anna Vaha Srota, il canale del cibo.
  • 4 canali di eliminazione:
    • Mutra Vaha Srota, il canale urinario.
    • Purisha Vaha Srota, il canale delle feci.
    • Sweda Vaha Srota, il canale del sudore.
    • Artha Vaha Srota, il canale mestruale.
  • 1 canale del latte materno.

Come appena detto, all'interno degli Srota sono contenuti e svolgono la loro funzione i sistemi, gli apparati e gli organi del corpo di cui i principali, suddivisi in base alla cavità dove svolgono la propria funzione in via prevalente, sono i seguenti:
  • Cavità cranica
    • il Sistema nervoso che comprende varie strutture anatomiche tra cui le più importanti sono i nervi, che per l'Ayurveda non sono sittuati solo all'interno del corpo ma anche al di fuori dello stesso sotto forma di energia sottile, la pelle, che nell'Abyangam possiede un ruolo così importante che verrà descritta in un capitolo a parte ed infine il cervello con quest'ultimo organo dominante.
    • il Sistema endocrino con l'ipofisi come organo dominante.
  • Cavità toracica
    • il Sistema respiratorio il cui organo dominante sono i polmoni.
    • il Sistema circolatorio che è composto principalmente dalle vene, dalle arterie, dai capillari e dal cuore che ne rappresenta l'organo dominante.
      In realtà il cuore per l'Ayurveda è considerato sia un organo che una ghiandola avente la capacità di comandare l'ipofisi poiché la produzione degli enzimi di quest'ultima è influenzata dalle emozioni, quali ad esempio rabbia o amore, che vengono appunto associate al cuore.
  • Cavità addominale
    • l'Apparato digestivo che è composto principalmente da stomaco, pancreas, cistifellea e intestino con quest'ultimo come organo dominante.
  • Cavità pelvica
    • l'Apparato escretorio con il colon organo dominante per le feci e i reni quello per le urine.
    • l'Apparato riproduttivo composto principalmente per le donne da utero e ovaie con quest'ultimo organo dominante e per gli uomini da prostata e testicoli con questi ultimi come organo dominante.

AGNI

Il cibo che mangiamo, per mezzo di una serie di processi di trasformazione, viene prima scomposto in una serie di sostanze fondamentali che poi vengono utilizzate nel processo di formazione dei tessuti o durante il normale funzionamento cellulare. Tutti questi processi di trasformazione sono governati da AGNI, il fuoco enzimatico.
L'Ayurveda, in base alla funzione esercitata, individua tredici tipi di Agni di cui
  • 1 nello stomaco, chiamato JATHARAGNI, che rappresenta il "fuoco della digestione" e, oltre a costituire la principale fonte di calore del corpo, serve a trasformare il cibo in sostanze riutilizzabili dall'organismo per le proprie necessità.
  • 5 nel fegato, chiamati BHUTAGNI, che rappresentano i cinque  "fuochi" necessari a convertire le sostanze prodotte dalla digestione nei cinque elementi.
  • 7 nei tessuti, chiamati DHATUAGNI, che rappresentano i sette "fuochi" necessari a trasformare i cinque elementi nei rispettivi tessuti.

MALA E AMA

Durante il funzionamento di tutti gli organi del corpo, oltre che durante i processi di assimilazione e trasformazione del cibo, vengono prodotte delle sostanze di scarto e delle tossine chiamate rispettivamente MALA e AMA.
Esistono molti tipi di Mala ma i principali sono tre ovvero Purisha, le feci, Mutra, le urine e Sweda, il sudore.
La non corretta presenza di Mala, sia essa per eccesso o carenza di eliminazione e l'accumulo di Ama risultano deleterie per l'organismo poiché può portare all'insorgenza di disturbi che se trascurati possono evolversi in malattia e devono pertanto sempre essere opportunamente eliminati. A questo proposito, mentre i Mala si vengono naturalmente a creare durante il normale funzionamento del corpo e vengono eliminati attraverso i rispettivi sistemi escretori, Ama viene creato quando si verificano dei problemi nell'azione di Agni che non riesce a digerire in modo corretto  cibo, pensieri o altro e la loro non formazione si ottiene mediante l'equilibrio dei Tridosha mentre per l'eliminazione occorre intervenire attraverso opportune pratiche di depurazione.

LA PELLE

La pelle nell'Abyangam riveste un ruolo fondamentale e viene qui di seguito presentata in modo dettagliato poiché esiste una relazione tra i disturbi della pelle e le problematiche presenti nell'organismo e attraverso l'osservazione della stessa è possibile riconoscere tali disturbi e agire attraverso di essa, mediante massaggio, applicazioni e uso di oli e medicamenti, per ottenere un effetto riequilibrante sui Tridosha.
Come accennato nella sezione dedicata agli Srota, per l'Ayurveda la pelle è un organo del corpo, di fatto il più esteso, appartenente al sistema nervoso poiché contiene milioni di terminazioni nervose ma è anche considerata un organo di senso, poiché è attraverso la pelle che agisce il senso del tatto.
Essa costituisce inoltre l'involucro che avvolge il corpo ma anche tutti gli organi interni e il suo ruolo è molto importante poiché serve a proteggere ciò che ne è ricoperto dalle aggressioni esterne ma anche a impedire la fuoriuscita di ciò che vi è contenuto.
Per svolgere al meglio questo suo importante compito la pelle è molto elastica e molto forte tanto che può essere allungata fino al doppio della sua lunghezza e può sollevare fino a svariate volte il peso del corpo.
Dal punto di vista strutturale infine, nella pelle sono presenti tutti e sette i Dhatu ed è composta da sette strati. Di questi sette, mediante opportuni trattamenti, i primi tre sono influenzabili dall'esterno mentre gli ultimi tre lo sono dall'interno. Lo strato centrale, chiamato Tamara, che significa dorato, il cui interno è vuoto ed è responsabile della creazione delle nuove cellule oltre che trasferire verso l'interno l'informazione associata alle applicazioni esterne, è invece il più difficile da raggiungere e, nel caso di disturbo, il più difficile da curare poiché lontano sia dall'interno che dall'esterno.






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